martedì 25 gennaio 2011

2011 TUNISIA


Un percorso in Tunisia che ripete mete già viste ma dove sempre è possibile scoprire nuove emozioni.
16 camper, 38 persone, 3 cani: un gruppo organizzato da Dimensione Avventura che si è affiatato sin dal primo incontro al porto di Genova e tutti insieme hanno contribuito a rendere piacevole questo viaggio.
31.12 Partenza da La Goulette, il porto di Tunisi, dove siamo sbarcati la sera precedente. Un moderno raccordo stradale ci porta sull’autostrada e rapidamente giungiamo a El Jem dove è d’obbligo la visita dell’anfiteatro conservato e restaurato in modo esemplare, costruito dai Romani nel III secolo d.c. era il terzo in ordine di grandezza dopo il Colosseo di Roma e l’anfiteatro di Capua. Nel pomeriggio ci trasferiamo a Matmata che raggiungiamo quando ormai comincia a far buio, le giornate sono brevi nei mesi di Dicembre e Gennaio, rimandiamo la visita alla mattina successiva e salutiamo il nuovo anno con una cena a base di piatti tunisini in un tipico ristorante del luogo. La presenza di personale della locale polizia ci impedisce il brindisi di mezzanotte come è nostra usanza. Bisogna ricordare che siamo in uno stato islamico e l’uso di alcolici è formalmente vietato, in precedenza mi era già capitato di festeggiare il nuovo anno in quel locale e mai avevamo avuto la compagnia della polizia; con il senno del poi e considerato quanto è successo in Tunisia subito dopo la nostra partenza probabilmente i poliziotti erano li a tutela della nostra incolumità.
Comunque la serata è passata in allegria con musica e balli e al termine ognuno ha potuto brindare nell’intimità del proprio camper.
1.01      Giornata intensa iniziata con la visita delle case troglodite di Matmata e poi trasferimento a sud di Medenine e Tataouin per visitare le gorfas di Ksar Ouled Soltane, meravigliosamente conservate e poi i villaggi sulle colline di Chenini e Douret due autentici gioielli con le loro moschee bianche che spiccano sulle case mimetizzate e  scavate su una serie di terrazze rocciose.
E’ ormai sera quando, tornando sui nostri passi, oltre Medenine arriviamo a Metameur dove parcheggiamo i nostri camper per la notte all’interno di una splendida gorfa sovrastata dal minareto della locale moschea, un’esperienza unica.
2.01 Un’ultimo sguardo con la luce del mattino alla gorfa di Metameur e partenza per Douz, la porta del deserto. Una sosta al villaggio di Toujane per una visita alla tessitura dei tappeti berberi e per qualche foto, All’ora di pranzo siamo al campeggio di Douz. Nel pomeriggio visita alla caratteristica cittadina  con la sua quadrata piazza del souq ornata di portici dove si svolge ogni genere di attività.
3.01 Oggi è il giorno del deserto: a bordo di fuoristrada ci avventuriamo alla  alla volta dell’ oasi di Ksar Ghilane, una esperienza esaltante tra dune, sabbia a non finire, insabbiamenti e soste per passeggiare e giocare nel deserto.
Ksar Ghilane è un antico fortino del quale rimangono ormai pochi resti che scorgiamo dai fuoristrada nei pressi dell’oasi, la vera meta della nostra escursione dove una sorgente termale, circondata da tamerici, alimenta una piscina naturale,  in molti si tuffano per un bagno in pieno deserto. Le poche ore a nostra disposizione passano tra una passeggiata a dorso di dromedario e un giro a bordo di quod per poi riprendere la strada del ritorno, questa volta su una comoda strada asfaltata che in un paio d’ore ci riporta a Douz.

4.01 Destinazione oasi di montagna: Chebika, Tamerza e Mides. Prima bisogna attraversare lo Chott el Jerid un posto che non è mai lo stesso: in realtà lo chott è un grande lago salato con una profondità irrisoria e l’aspetto cambia in funzione della quantità di acqua presente, quest’anno ha piovuto sicchè la crosta di sale visibile è incompleta. Altre volte tutta la superficie è priva di acqua e appare come un immenso deserto bianco abbagliante comunque uno spettacolo sempre avvincente.
Passati attraverso lo Chott el Jerid e costeggiato lo Chott el Garsa siamo a Chebika, dal vecchio villaggio si può godere del panorama sulla “palmeraie” e sul deserto sino al confine con l’Algeria. Attraversiamo il vecchio villaggio e giungiamo in una stretta gola dove una sorgente naturale e, vanto dei locali, perenne alimenta un torrentello che fornisce acqua al villaggio e, soprattutto, al palmeto.
Pochi chilometri e siamo all’oasi di Mides dove la principale attrattiva è un profondo canyon che si può percorrere a piedi e qui siamo veramente  sul confine algerino, si possono vedere i cippi che lo delimitano. A Tamerza facciamo tappa per la notte in un piccolo parcheggio della municipalità proprio a ridosso del palmeto. Anche Tamerza è solcata da un canyon dove scorre un torrente  che genera alcune cascate che il gruppo visita mentre io rimango in camper febbricitante per una noiosa influenza che passerà solo a viaggio finito.
5.01 Attraversando la zona mineraria di Redeyef giungiamo a Metloui dove partecipiamo all’escursione con il trenino “Lezard Rouge”, un treno costruito nel 1910 e restaurato per il servizio turistico lungo la gola dell’ oued Seldja sino alle miniere di fosfati. Dopo pranzo raggiunta in breve Tozeur, una volta sistemati in campeggio, abbiamo effettuato una visita della città e del palmeto a bordo di simpatiche carrozzelle trainate da cavalli.
6.01 Una bella strada ci porta a Sbeitla dove ci attende la visita del sito romano di Sufetula per poi proseguire sino a Kairouan , una delle sette città sante dell’Islam. La sera stessa, sistemati i camper all’interno del giardino dell’Hotel Continental, compiamo una visita della medina all’imbrunire con l’immancabile cooperativa dei tappeti che ha sede nella “Maison du Gouverneur”, un bellissimo palazzo del 18° secolo ex residenza del pascià di Kairouan.

7.01 Visita di Kairuan cominciando dalla Grande Moschea della quale si può accedere al solo cortile con il pavimento marmoreo e circondato da un imponente portico sul quale si affacciano le porte lignee della sala della preghiera dalle quali si può ammirare l’interno. La visita è poi proseguita con Bir Barouta, un antico pozzo intorno al quale è stato costruito l’edificio che lo ospita; un’ interessante giro nella parte della medina dedicata al mercato alimentare e per ultima una visita alla moschea del “Barbiere”.
Una rapida corsa sull’autostrada ci conduce, nel primo pomeriggio, a Tunisi dove sostiamo nel comodo parcheggio di Avenue Mohamed V.
8.01 Ormai si sente nell’aria il momento della partenza ogni partecipante dedica le poche ore rimaste alla visita di Tunisi secondo le proprie preferenze e all’imbrunire siamo nuovamente a La Goulette, operazioni doganali, imbarco e partenza della nave con le solite ore di ritardo.
Il giorno successivo a bordo della nave che ci riporta in Italia sapremo della “Rivolta dei Gelsomini” nella quale non siamo rimasti coinvolti per poche ore.

GALLERIA FOTOGRAFICA
                               

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