venerdì 23 dicembre 2011

2011 MALI

45 giorni - 11750 kilometri

Un viaggio al di là del sahara

Al salone del camper di Parma ci siamo fatti tentare dagli amici di Dimensione Avventura e così il 27 ottobre a Genova ci incontriamo in quattro camper per imbarcarci alla volta di Tangeri. Altri tre camper ci aspettano nel sud del Marocco e così il gruppo è completo 7 camper e 13 persone tutte con esperienza di lunghi viaggi in camper.
La mattina del 2 novembre siamo alla frontiera marocchina di Guerguarat soliti giri da uno sportello all’altro e poi l’attraversamento della terra di nessuno sulla ormai nota pista, pochi chilometri ma tante buche e tanta sabbia con il rischio di insabbiamenti sempre presente. Concluse le operazioni di dogana senza particolari difficoltà in breve siamo a Nuadhibou. Decidiamo per la visita alla “baia dei relitti” prima di recarci in campeggio…. delusione una compagnia cinese sta realizzando il nuovo porto e così i caratteristici relitti non ci sono più.
La mattina successiva partiamo alla volta di Nouakchott lungo la comoda strada asfaltata. All’ora di pranzo ci fermiamo al distributore che è a metà strada e la temperatura raggiunge i 37,5 gradi e da ora in poi saremo sempre su questi valori. A Nuankchott il campeggio già usato nei pressi del Port de Peche non è più fruibile ma troviamo sistemazione nel giardino del vicino albergo.
4 novembre. Venerdì a Nuankchott è giornata di mercato e così ci “perdiamo” tra la gente e i colori, qualche acquisto per completare la cambusa e telefonate per qualche notizia a casa. Nel pomeriggio è d’obbligo una passeggiata lungo la spiaggia tra le piroghe colorate per arrivare al mercato del pesce.
5 novembre. Lasciamo la capitale percorrendo la “Strada della speranza” fiancheggiata dal deserto, dune di sabbia rossa e valli di sabbia bianca sino a Sangrafa dove lasciamo la statale per arrivare a Moudjeria, è nostra intenzione andare verso l’oued Matmata per vedere gli ultimi coccodrilli rimasti nella zona del Tagant. Ci fermiamo e facciamo campo presso un posto di polizia ed organizziamo l’escursione a mezzo fuoristrada.
6 novembre. Di buon ora partiamo con tre 4x4 e ci dirigiamo verso l’oued Matmata nel cuore del Tagant, una regione della Mauritania tra sabbia e rocce, giunti in una zona ricca di stagni proseguiamo a piedi e chi è giunto per primo ha visto il coccodrillo ma a noi, arrivati dopo, e rimasto solo da fotografare le impronte. Comunque una bella escursione durante la quale abbiamo avuto contatti con i locali impegnati nel prelevare acqua da un pozzo. Tornati ai nostri camper abbiamo proseguito per Kiffa dove abbiamo sostato nel giardino di un hotel con piscina e docce a nostra disposizione.
7 novembre. Kiffa – Ayoun el Atrus  = 200 km di buche a una media di 25km/ora. In realtà questo tratto di strada è l’unico che abbiamo trovato in cattive condizioni in tutto il viaggio, bisogna però dire che la strada è in rifacimento e il tratto già completato è ottimo. All’arrivo ci sistemiamo in un albergo-campeggio con qualche difficoltà a causa della sabbia.
8 novembre.  Partenza per il Mali…. Strada ottima, alle 10 siamo già usciti dalla Mauritania e in breve siamo alla dogana maliana di Gogui e qui rimaniamo per 28 ore……….solo a causa della festa dell’agnello: il funzionario che deve firmare i nostri lasciapassare è andato a festeggiare con la famiglia!!!!!!!!!
9 novembre. Nel primo pomeriggio il tanto atteso funzionario arriva e in men che non si dica i nostri documenti sono pronti e alle 16,30 riusciamo a lasciare il posto di confine con destinazione Djema. Parcheggio di un albergo.
10 novembre. Guidati da Mohamed, la nostra guida incontrata alla frontiera, siamo a Bamako prima di pranzo e parcheggiamo nel giardino del Museo Nazionale, non grande ma molto ben curato ed interessante, che visitiamo nel primo pomeriggio  prima di trasferirci nel bellissimo albergo con vista sul fiume Niger dove parcheggiamo in giardino. Visitiamo Bamako a bordo di un pulmino con soste interessanti ai mercati dei fabbri e degli artigiani che non sono solo mercato ma anche luoghi di produzione di oggetti ricavati da metallo di recupero e di souvenirs in legno.
11 novembre. Lasciamo il nostro campo ma ancor prima di uscire dalla città il camper della nostra compagna Laura presenta un problema: cuscinetto della ruota anteriore sinistra. Mohamed e il capogruppo Michele si adoperano per trovare il meccanico ed il pezzo di ricambio, il resto della truppa ritorna all’albergo. Giornata dedicata al supermercato e a lunghi bagni in piscina.
12 novembre. Partiamo per Segou, questa volta senza nessun problema. Durante il percorso ci fermiamo a visitare un paio di villaggi presso i quali lasciamo una parte di quanto abbiamo portato da casa, in genere vestiario per i bambini e qualche giocattolo. Molto interessante il villaggio di Sekoro, la vecchia Segou dove siamo stati ricevuti dal capo villaggio che ci ha aperto il mausoleo di Biton Mamary Coulibaly, fondatore dell’ impero bambara.
13 novembre. Riprendiamo la strada verso Mopti e Savare, ci fermiamo e visitiamo il villaggio di Ganga e più avanti facciamo una sosta a Somadougou,  è giorno di mercato e non perdiamo l’occasione per fare un giretto. Passiamo oltre Mopti che visiteremo in seguito e ci fermiamo a Savare, purtroppo l’albergo che avevamo scelto a causa di lavori in corso non ci può ospitare tutti all’interno del giardino così una parte di noi rimane nel piazzale antistante senza alcun problema.
14 novembre. A bordo di un pulmino adiamo visitare Djennè non è infatti possibile raggiungerla con i nostri camper perché gli accessi al traghetto sono di sabbia e con notevoli pendenze, anche il nostro pulmino ha avuto qualche difficoltà; Djenne sorge su un’isola del fiume Bani affluente del Niger. Abbiamo fatto in modo di essere a Djennè di lunedì perché vi si tiene un mercato, tra i più noti dell’ intera Africa occidentale, che non si deve assolutamente perdere per la sua ampiezza, per le merci esposte e per la gente coloratissima che incurante dei pochi turisti pensa ai propri scambi commerciali. Il mercato si tiene nella piazza antistante la moschea ma si può dire che praticamente coinvolge tutta la città. Altra cosa degna di nota è la moschea, l’edificio più grande al mondo realizzato con il fango; peccato che come tutte le moschee maliane non è possibile accedervi ai non mussulmani.
Al rientro decidiamo di spostarci nella vicina Bandiagara dove c’è un albergo-campeggio che può ospitare tutti i camper, domani li lasceremo per proseguire il nostro viaggio a bordo di una pinassa prima e di 4x4 poi.
15 novembre. Lasciati camper ben custoditi raggiungiamo Mopti con un pulmino e ne facciamo una breve visita, ci torneremo in seguito, prima di imbarcarci sulla pinassa con destinazione Timbuctu.
La navigazione sul fiume Niger è una esperienza da non perdere, intorno al fiume si svolgono numerose attività e vi sono moltissimi villaggi in alcune dei quali ci fermiamo accolti da una miriade di bambini festanti e per i doni che portiamo loro e per il piacere della nostra visita. Nel fiume Niger si pesca, pesce che il cuoco della nostra pinassa ha utilizzato per arricchire il sugo del cus-cus o della pasta che ci ha servito per i tre giorni di navigazione. La nostra pinassa è una imbarcazione dalle notevoli dimensioni, a prua ed al centro sono sistemati i sedili per noi turisti insieme ad un grosso tavolo sul quale consumeremo i pasti,  subito dopo vi è una zona dove due membri dell’equipaggio preparano i pasti, a poppa due motori fuoribordo ed oltre un localino per i servizi igienici. La sera facciamo campo tra le dune che costeggiano il fiume. Oltre che pescare nel fiume Niger si abbeverano gli animali, si lavano le persone, i panni e le stoviglie, i bambini vi giocano e l’acqua serve per irrigare i campi.
17 novembre. Pranziamo ancora a bordo della pinassa e poi arriviamo a Timbuctu, per la precisione al villaggio di Korioume, il porto fluviale che si trova a 18 kilometri dalla città, qui ci aspettano i fuoristrada che ci   accompagnano all’ Auberge du Desert  dove ci concediamo un pomeriggio di riposo, docce con acqua calda e fredda, servizio di lavanderia e cena all’aperto nel giardino.
18 novembre. Giornata dedicata interamente alla visita di Timbuctu: le moschee, particolarmente degna di nota la moschea di Sankorè per la sua architettura diversa dalle altre; i mercati; il Museo Etnologico con il pozzo (Tim, in lingua tuareg) di Buctu attorno al quale sorse la città prendendone anche il nome; il Centro di ricerche storiche Hamed Baba dove sono conservati importantissimi testi di storia, di scienza e della cultura islamica; le case degli esploratori che riuscirono a raggiungere Timboctu; il Monumento alla Pace che ricorda la fine della rivolta dei Tuareg ed oltre il quale si estende il deserto verso nord, l’Algeria e il Marocco. Timbuctu è un mito, passeggiare per le sue strade di sabbia evoca storie di esplorazioni sahariane e di mandrie di cammelli per il trasporto del sale.
19 novembre. Sveglia alle 4 per essere al porto di Korioume in tempo per il primo traghetto che attraversa il Niger. Riusciamo a prendere il battello con i nostri tre fuoristrada e un quarto della scorta che abbiamo assoldato per il tratto di pista che da Timboctu porta a Douentza. Questa precauzione ci è stata raccomandata in quanto si attraversa la zona nella quale sono avvenuti episodi di rapimenti o rapine nei confronti dei turisti. La giornata è lunghissima e piena di emozioni: sosta a Douentza per un caffè e poi via per una pista sabbiosa lungo la falesia di Bandiagara, il Pays du Dogon. Vicino ad un pozzo notiamo una quantità di persone e poco più avanti una folla colorata e festante che si è riunita per eleggere la vacca più bella, per noi è stata l’occasione per entrare in contatto con queste popolazioni nel loro ambiente naturale. Più avanti abbiamo incontrato due mercati in altrettanti villaggi, anche qui tanta gente, colori,odori e bambini… tanti bambini. Al termine della giornata arriviamo al “campment” di Kondou dove allestiamo le nostre tendine sui tetti delle loro strutture ( si usa così!!).
20 novembre. Anche oggi partenza molto presto per sfruttare le ore più fresche da dedicare alle arrampicate necessarie per visitare i villaggi Dogon.
Seguendo la falesia sulla pista sabbiosa visitiamo i villaggi di Banani, Ireli e Amani, per arrivare a Tireli intorno all’ora di pranzo al “campment” dove allestiremo il nostro campo. Anche questa è sta una giornata ricca di emozioni  culminata con lo spettacolo di danza Dogon dove numerosi danzatori con le loro maschere lignee, accompagnati dal suono incessante dei tamburi, hanno dato prova della loro bravura. Alcune foto dellegallerie collegate a questo diario raccontano le nostre giornate tra i Dogon con le loro case arrampicate sulla falesia, i loro oggetti di artigianato, i loro coccodrilli, i loro colori, i loro mercati e le loro danze.
21 novembre. Ancora villaggi Dogon , ancora acquisti di prodotti artigianali, ancora bambini, donne con vestiti coloratissimi, un paio di incontri con europei e poi l’attraversamento della falesia dove la pista abbandonata la sabbia si addentra tra le rocce, Djiguibombo ultimo villaggio e poi Bandiagara dove ritroviamo i nostri camper…. È un po’ come tornare a casa e la sera spaghettata per tutti.
22 novembre. Con tre camper tentiamo di raggiungere Bankass, aggirando la falesia, arrivati al villaggio di Ouo, dove tra l’altro visitiamo una scuola, la strada asfaltata finisce, percorriamo qualche chilometro di pista ma al primo posto di blocco ci sconsigliano di proseguire. Tornati a Bandiagara e riunito il gruppo andiamo a Mopti e, lasciati i camper presso l’albergo che ci ospiterà per la notte, a bordo di due divertentissimi mototaxi visitiamo la città: le pinasse da carico che trasportano il sale, la moschea, il centro di artigianato con annesso mercato, il cantiere cooperativo dove costruiscono le pinasse per finire in un locale con terrazza sul porto fluviale, uno spettacolo quest’ultimo da non perdere. E’ indescrivibile la moltitudine di gente che trova posto sui battelli con tutti i loro bagagli fissati saldamente sui tetti e sul molo gente che vende di tutto dal pane agli occhiali da sole. Ci godiamo il tramonto sul Niger, domani si comincia il rientro.
23 novembre. Sulla strada ci fermiamo a San il cui unico pregio è di avere la moschea in fango più vecchia del Mali. Proseguiamo per Segou dove facciamo sosta nell’albergo già usato nel percorso di andata con piscina e internet.
24 novembre. Sosta e visita di Segou, una città interessante con un notevole centro per la produzione di tessuti Bogolan che andiamo a visitare e dove le signore fanno abbondanti acquisti. Passeggiamo sul lungofiume sino al mercato delle ceramiche e per gli ampi viali con  molti edifici di stile coloniale, insomma una tranquilla sosta dopo la caotica Segou.
I giorni successivi ripercorriamo la strada già fatta all’andata verso la Mauritania sino a Nouankchott e poi lungo l’oceano sino a Tangeri dove il 7 dicembre ci imbarchiamo per tornare a Genova.

 GALLERIA FOTOGRAFICA

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